Dalle maratone alle Granfondo

zanni

Quest’anno sono esattamente 20 anni che corro in bici. Prima facevo comunque sport e correvo, ma come podista. Ho fatto anche alcune maratone, tra cui quella di New York. Un’esperienza unica e irripetibile, che consiglierei a tutti coloro che fanno podismo. Per spiegare cosa sia la maratona di New York faccio sempre questo paragone con la maratona di Roma: tutta la città di New York vive la maratona, la città di Roma invece la sopporta. Cosa significa che la città di New York vive la maratona? Un piccolo esempio: passi tu per le vie del percorso e prima di te la gente ai bordi delle strade ha già visto passare altri 20000 concorrenti. Be’, il loro calore e il loro entusiasmo è sempre lo stesso!

Mi piaceva correre, ma già praticavo un po’ di bici. Poi nel 1994, dopo un incidente, mille peripezie e interventi, ho dovuto smettere con la corsa e mi sono dedicato pienamente alla bicicletta. Non è stato un ripiego, perché oggi, dopo aver fatto a lungo entrambe le esperienze posso dire che sono due sport che amo ugualmente. Anche se con sostanziali differenze tra loro e vantaggi. Con la bicicletta il paesaggio è più vario e più movimentato tra salite e discese, mentre a piedi il percorso è più monotono. Allenarsi per correre a piedi però richiede meno tempo rispetto alla bici, e non è un vantaggio di poco conto. Poi a piedi di solito arriva primo chi va più forte. In bici generalmente no, perché ci sono diverse variabili che incidono, come tenere la ruota in un certo modo, o avere la ruota giusta, o risparmiare le energie nel percorso. Quindi anche chi non va forte, ma ha dei tempi mediamente buoni come i miei, può sfruttare queste accortezze per avvantaggiarsi anche contro chi va più forte di te. Ed è lì che la gara diventa più divertente.

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